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  • Report Acimall

Il 2015 per le tecnologie italiane per la lavorazione del legno

Secondo gli ordini degli ultimi tre mesi del 2015 per il mondo delle tecnologie italiane per la lavorazione del legno, è possibile guardare al settore sotto una nuova luce: l’indagine congiunturale curata dall’Ufficio studi Acimall su un campione di aziende rappresentativo rivela una crescita del 23,3 per cento rispetto allo stesso periodo 2014. Molto bene il mercato interno: qui gli ordini crescono addirittura di un terzo (29,6 per cento), mentre l’estero segna un più modesto 17 per cento. Il dato è particolarmente positivo in termini congiunturali, dal momento che stiamo parlando di una crescita rispetto al trimestre precedente (ovvero al periodo luglio-settembre 2015) del 30 per cento, il 7 per cento destagionalizzato, dunque tenendo conto dei giorni lavorativi. Un dato importante, perché segna il definitivo consolidamento del trend di crescita che perdura dai primi mesi del 2014. Il carnet ordini evidenzia 2,8 mesi di produzione assicurata (erano 2,5 mesi a fine 2014), con una variazione dei prezzi dal primo gennaio dell’uno per cento (1,3 per cento nel 2014).

  • macchine italiane lavorazione legno, report Acimall

Il fronte esterno vs il fronte interno

Secondo l’indagine qualitativa il 42 per cento degli intervistati indica un trend di produzione positivo, il 47 per cento stabile, mentre solo l’11 per cento dichiara un livello produttivo in calo. Occupazione stazionaria secondo il 69 per cento del campione, in aumento per il 5 per cento, in diminuzione per il restante 26 per cento. Le giacenze risultano stabili dal 74 per cento delle interviste, in diminuzione nel restante 26 per cento. Inoltre, l’indagine previsionale aiuta a immaginare il futuro: gli imprenditori intervistati dimostrano maggiore ottimismo per il prossimo periodo, al punto che secondo il 42 per cento di loro nei mesi che ci attendono assisteremo a un aumento della domanda dall’estero, che sarà invece stazionaria per il 53 per cento del campione, in calo per il 5 per cento. Il saldo è pari a 37, contro il 27 che l’associazione confindustriale registrò a fine 2014. Maggiore prudenza sul fronte interno: secondo il 16 per cento del campione gli ordini dalle aziende clienti italiane saranno in calo, il 63 per cento vota per la stabilità, il 21 per cento per una ulteriore crescita nel breve periodo. Il saldo è pari a 5; equivaleva a 16 nella medesima indagine risalente al mese di febbraio 2015.